Vita da psichico.
Ricordate Vita da strega? Si tratta di una sitcom degli anni ‘60 in cui una strega di nome Samantha incontra e sposa un mortale, accettando di vivere nel mondo ordinario come una normale casalinga. La sua famiglia magica però non vede molto di buon occhio il matrimonio, finendo per provocare guai al povero maritino che, puntualmente, si ritrova trasformato in qualcosa o vittima di un incantesimo. Scommetto che vi starete chiedendo: “Perché ce ne parli adesso?“. Semplice, perché se volessimo trovare un titolo alternativo per The Disastrous Life of Saiki K., probabilmente quello sarebbe proprio Vita da psichico.
Cos’è The Disastrous Life of Saiki K.?
Pubblicato per la prima volta il 14 maggio 2012 su Weekly Shonen Jump e firmato da Shuichi Aso, Saiki Kusuo no psi-nan è un manga comico a tema sovrannaturale che ha come protagonista il liceale Kusuo Saiki. Dal manga è stato in seguito tratto un adattamento animato che conta 48 episodi, oltre ad altri 6 episodi prodotti da Netflix e disponibili da dicembre 2019.
Kusuo è dotato fin dalla nascita di innumerevoli poteri psichici: telepatia, telecinesi, teletrasporto, super-forza e qualunque altra abilità riusciate ad immaginare. Non per questo la sua vita è tutta rose e fiori, anzi è l’esatto opposto. I suoi poteri sono più che altro una maledizione e passa le giornate sforzandosi in tutti i modi di apparire normale agli occhi dei suoi ignari compagni, che ogni volta finiscono per complicargli la vita. Il tutto sfocia in un’esilarante compilation di situazioni assurde e demenziali, capaci di mantenere lo spettatore (o il lettore) incollato allo schermo (o alle pagine).
Ciò che la rende stupenda…
Proprio in queste situazioni risiede la forza della serie. Ogni puntata dell’anime è divisa in piccoli ”mini-episodi“, a volte collegati tra loro altre totalmente indipendenti, che mostrano Saiki faccia a faccia con le più disparate azioni quotidiane, da una lite in famiglia all’ora di educazione fisica a scuola, passando per i programmi tv e le festività natalizie. Il tutto è condito da un cast di personaggi che non fanno altro che rendergli la vita difficile, anche inconsapevolmente.
E che personaggi! Gli abitanti di questo strambo mondo sono profondamente caricaturali e stereotipati, privi di una vera e propria evoluzione. Questo aspetto, condanna di molti autori incapaci, è invece esaltato in The Disastrous Life of Saiki K. La mamma dolce e premurosa, il papà fallito, l’energumeno idiota, il ragazzo che mentalmente è rimasto ancora un bambino, il pervertito sensitivo e la bellissima fanciulla che fa impazzire chiunque la guardi, sono solo alcuni di coloro che ronzeranno continuamente intorno a Kusuo, dando vita a interazioni che spesso sono talmente surreali…da far morire dal ridere. E pensare che invece lui vorrebbe solo rilassarsi davanti alla tv mangiando il suo budino al caffè!
…e ciò che potrebbe infastidire.
Questa costruzione della serie porta inevitabilmente due aspetti negativi: la ripetitività e la prevedibilità. Dopo alcune puntate lo spettatore è perfettamente in grado di intuire fin da subito chi sarà il personaggio che interverrà a infastidire Saiki. Allo stesso modo, si potrà assistere a puntate spesso simili tra loro (basti pensare ai quattro episodi natalizi in due stagioni). Insomma, due elementi non proprio ideali per una serie comica, ma che sono molto ben gestiti dall’autore. Aso riesce a rimediare al primo inserendo nuovi personaggi anche negli episodi finali e al secondo con la breve durata della serie e l’introduzione di meccanismi sempre nuovi anche tra personaggi già visti. Il tutto naturalmente con un unico, semplice scopo: rendere difficile la vita di un povero ragazzo che vorrebbe solo starsene in pace.
Ma tranquilli, le sorprese non finiscono mai.
Proprio quando pensi che la serie ti abbia fatto vedere tutto ciò che ha, ecco l’ennesima sorpresa. In mezzo a tanta “piattezza” spicca l’evoluzione del protagonista (seppur un po’ scontata). Piccoli gesti e azioni disseminati nelle varie puntate fanno ben intuire cosa passi per la testa del ragazzo psichico di cui tanto siamo abituati a sentire i pensieri. Pian piano il cambiamento di Kusuo avviene sotto i nostri occhi. Se all’inizio è un asociale annoiato che vorrebbe soltanto esser lasciato in pace, alla fine della serie sarà…beh, non vi resta che guardarla per scoprirlo!
Una cosa è certa, non avrei mai pensato che avere così tanti poteri potesse rendere la quotidianità così difficile!