Inutile dirlo: questo articolo contiene “spoiler”.
Una parola la cui sola pronuncia è capace di sconvolgere l’animo umano: spoiler. Ma da dove nasce questo odio incommensurabile, questo terrore indicibile capace di distruggere perfino amicizie di lunga data?
Scopriamolo insieme in questo articolo dedicato interamente allo spoiler.
L’origine della parola “spoiler”
Nonostante chiunque possa pensare che la parola sia entrata nel gergo comune solo negli ultimi anni, il primo utilizzo ufficiale del termine avvenne nel 1971, quando un trafiletto della rivista National Lampoon fu proprio intitolato dallo scrittore Doug Kennedy “Spoiler!”. L’articolo conteneva in effetti tutta una serie di anticipazioni in merito a vari film, tra cui perfino lo sconvolgente finale di “Psycho”.
L’idea trasse origine dal verbo “to spoil” anglosassone, che letteralmente significa “rovinare”. Quindi no, nessuna menzione ad auto e motori.
Nel corso degli anni novanta poi, era piuttosto frequente leggere in vari blog la dicitura “spoiler alert” prima di introdurre discussioni che avrebbero approfondito parti cruciali di una determinata pellicola o opera letteraria. Esempio lampante di questa formula protettiva è quello di Usenet.
In pratica, prima degli anni 2000, la parola spoiler era in realtà già largamente utilizzata, ma sembrava non aver ancora fatto breccia nel pubblico. Infatti, a parte sporadici casi, nessuno si sentiva davvero minacciato in merito. Fino ad allora, almeno.
Netflix e gli spoiler
A rendere ancor più celebre il termine, sarà poi Netflix. Dopotutto, è stata proprio la piattaforma streaming ad introdurre la (pericolosissima) formula del rilascio in blocco degli episodi suddivisi per stagioni.
Pensiamoci: una serie trasmessa in televisione (che spesso e volentieri si fonda su una programmazione giornaliera e costante degli episodi in progressione), molto raramente riesce a causare problemi.
Netflix al contrario stava costringendo i propri utenti a (letteralmente) correre ai ripari: chi aveva già gustato tutti gli episodi rilasciati, non vedeva l’ora di parlarne con il web, ma… a quale rischio?
Nel 2013 Netlix creò così la app chiamata “Spoiler Foiler“, dedicata a chi voleva proteggersi da indesiderate anticipazioni in merito alla pluripremiata serie Breaking Bad ripulendo il proprio feed Twitter. Nel 2014 la app fu integrata anche per spoiler dedicati invece ad House of Cards.
C’era però un altro lato della medaglia: che dire allora di quegli utenti che invece (per ingannare l’attesa) inseguono lo spoiler e anzi di ben poco se ne curano? Ebbene, sempre nel 2014, fu creato il sito “Spoiler Yourself” il quale, in maniera del tutto randomica, selezionava scene clou estratte da vari lungometraggi o serie.
I leaks
Se quindi per spoiler si intende la divulgazione di contenuti “sensibili” di un’opera dalla (ma spesso non necessariamente) recente uscita ufficiale, discorso a parte va fatto per i leaks.
Per “leak” infatti si intende letteralmente “fuga, fuoriuscita” di notizie e dettagli rilevanti in modo assolutamente non ufficiale, anzi prima ancora che il prodotto finale sia stato rilasciato.
L’esempio più recente è quello dei leaks trapelati dal videogioco The Last Of Us 2. Proprio i leaks sono infatti una delle principali fonti di spoiler e colpiscono principalmente il mercato videoludico. Rappresentano sicuramente la forma più infima (spesso anche illegale) delle anticipazioni online.
Consigli utili
Indubbiamente, ciò che facilita la diffusione incontrollata di anticipazioni sono proprio i social network, e l’istantaneità a cui ci hanno (purtroppo) abituato. Se da un lato i leaks sono sempre e comunque ingiustificabili, diventa sempre più difficile invece mantenere anche solo una conversazione a zero rischio spoiler.
Se temete quindi di arrecare/essere vittima di spoiler, ecco allora infine qualche piccolo consiglio utile:
- Il rischio è (in linea di massima) direttamente proporzionale alla data d’uscita: più è recente/imminente, più è alto, quindi agire di conseguenza;
- Assicurarsi sempre e comunque che il vostro interlocutore sia al passo con le vostre conoscenze: in caso positivo, continuare la conversazione, ma in caso negativo interromperla bruscamente fin dal principio;
- Adoperare degli opportuni filtri online per proteggersi da qualunque fonte potenzialmente “spoilerosa”;
- Se non si riesce ad applicare nessuno dei precedenti punti, sospendere qualunque contatto con il mondo esterno (anche virtuale e telematico), fino a quando non sarà effettivamente cessato il pericolo. Spoiler: potrebbero anche volerci anni.