I peggiori che ricorderemo!

Qualche tempo fa abbiamo fatto una lista dei 15 videogiochi che saranno ricordati dell’attuale generazione, ma oggi invece abbiamo preparato la lista dei 15 che ci ricorderemo come i peggiori dell’attuale generazione. I motivi per cui sono stati inseriti possono essere molto diversi fra loro. Alcuni sono stati dei fallimenti, altri hanno decretato lo scoppio di scandali ed altri ancora sono stati semplicemente brutti. Probabilmente molti di più ne avremmo potuti inserire altri, ma ci siamo limitati ai casi, secondo noi, più eclatanti, eliminando alcune situazioni particolari; come nel caso di titoli partiti male, ma che si sono ripresi. Come vedrete nel seguito, vari autori di questo sito si sono cimentati nello scrivere qualche parola su una o più posizioni della lista, mostrandovi così una visione ampia di quelli che reputiamo tra i peggiori insuccessi o fallimenti di questa generazione.

Fallout 76

  1. Fallout 76
    Prendiamo un videogioco, magari di un franchise famoso, mettiamo al suo interno una storia banale, una grafica datata, una tra le peggiori gestioni dei server mai viste ed una comunicazione con i fan discutibile, aggiungiamo un pizzico di crash a caso, una spolveratina di patch inutili e innaffiamo il tutto con un’ottima bottiglia di: bug riserva. Il risultato sarà inevitabilmente: Fallout 76.
    Descrizione a cura di Tommaso Quacquaruccio (aka Kiba).
  2. The Quiet Man
    The Quiet Man è un progetto tanto sbagliato quanto inspiegabile. I ragazzi di Human Head Studios hanno provato a coinvolgere l’utente inserendolo in un mondo vissuto dal protagonista sordo, ma il risultato finale è disastroso. Il gameplay è privo di mordente, le ambientazioni sono brutte e mal realizzate e i personaggi rincorrono numerosi cliché che non fanno altro che peggiorare un game design già di per sé pieno di problemi. In definitiva The Quiet Man è un progetto banale, lento, noioso e frustrante a metà tra un cortometraggio e un videogioco che finisce per essere una delusione totale.
    Descrizione a cura di Giovanni Arestia (aka gioare).
  3. Watch Dogs
    Watch Dogs non è uno tra i peggiori videogiochi mai fatti, anzi le meccaniche legate all’hacking donavano una gradevole varietà per quanto riguarda le sparatorie, gli inseguimenti e le attività secondarie. I problemi si notavano soprattutto dal lato tecnico e nella componente narrativa con una storia banale e mal gestita. Il gioco, inoltre, deluse all’uscita perché non era per nulla come era stato presentato con un downgrade grafico inaccettabile ed una libertà di gameplay molto castrata. Insomma, più che un brutto gioco, Watch Dogs è stata una delle delusioni più grandi.
    Descrizione a cura di Giovanni Arestia (aka gioare).
    giochi peggiori
  4. Evolve
    Un gioco nel quale il mostro doveva incutere paura e sbranare altre creature per evolversi, ma gli unici che provavano paura erano i portafogli degli utenti. Per farla breve, uno sparatutto competitivo dove in quattro davano la caccia ad un mostro, o dove i ruoli si invertivano in “Estrazione”. Due modalità che non convinsero molto gli utenti cosa che comportò un’evoluzione radicale nel prezzo, che raggiunse il suo apice con il Free-to-Play di Evolve Stage 2 per PC. Nato il 7 Luglio 2016, la povera bestiola venne abbandonata dai suoi creatori il 26 Ottobre dello stesso anno, nel 2018 vennero chiusi i server e il gioco ritirato dalle piattaforme. Uno tra i peggiori insuccessi di sempre.
    Descrizione a cura di Pietro Manconi (aka MrRoyMustang).
  5. Agony
    Le porte dell’inferno si aprono. Si palesano i mostri. Demoni informi le cui urla, nell’orgia delle torture, si sommano a quelle dei dannati in un meraviglioso concerto. Ma così non è Agony: qui i mostri hanno la testa a forma di vagina e, ogni tanto, trovano la propria IA e ti rincorrono. Ci sono enigmi che, al confronto, i puzzle da 10 pezzi tolgono il sonno. E poi si cammina, si cammina e infine l’ho abbandonato perché l’Inferno devo provarlo mentre gioco, non perché gioco.
    Descrizione a cura di Mirko Vitamia (aka Mylife).
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  6. Assassin’s Creed Unity
    Il franchise ha sempre suscitato la sua dose di dibattiti e discussioni: chi non ne apprezzava la ripetitività delle meccaniche, chi le storie sempre uguali. Le vendite e i complimenti però non sono mai mancati, la saga di Ezio Auditore è una delle più amate di sempre e l’ultima radicale trasformazione del titolo ha fatto innamorare molti. Assassin’s Creed: Unity viene ricordato come uno dei più cocenti fallimenti. Una festa di bug alla release, la trama tra le più patetiche e smielate di sempre, con dialoghi da romanzo rosa e banalità à la “Harmony” degli anni ‘90. Per finire, aveva uno dei protagonisti più anonimi e meno carismatici in assoluto (peggio di Connor di AC 3). Se c’era qualcosa da salvare era proprio ciò che da sempre contraddistingue gli Assassin’s Creed: accuratezza storica e ricostruzione delle città. Mi emoziono ancora se ripenso agli interni di Versailles o Notre-Dame… per il resto, meglio dimenticare.
    Descrizione a cura di Laura Collesano (aka Dragonfly).
  7. Star Wars: Battlefront II
    È stato tra i peggiori casi che ha fatto scoppiare il caso delle casse “premio”. Se ci mettete poi il fatto che è piuttosto vuoto, con una campagna in singolo giocatore scadente e molti altri problemi, il gioco è fatto. Aggiungeteci che EA per riparare allo scandalo ne ha fatto scoppiare altri ed ecco come non fare un videogioco. Un vero peccato, specie se si considera che il vecchio Battlefront II ha goduto per oltre dieci anni di una forte comunità, che ha sfornato sempre nuovi contenuti gratuiti di qualità e divertenti. Troppo desiderio di guadagnare ad ogni costo e su ogni cosa, così non va bene.
    Descrizione a cura di Silvestro Iavarone (aka Thrank)
  8. Anthem
    Sul tracollo di BioWare e la cronica mancanza di cura per gli ultimi progetti ci sarebbe davvero tanto da dire. Su qdss.it abbiamo affrontato l’argomento a più riprese ed espresso la speranza di un salvataggio. Anthem poteva essere una di quelle tanto attese ancore di salvezza: non lo è stato. Annunciato come una sicura avanguardia tecnica ed un’idea di ambientazione rivoluzionaria, ha invece deluso fin dalle prime anteprime. Poi il flop delle vendite. Idee buone ma confuse, problemi tecnici e una storia inconsistente, tra i tanti problemi del titolo. BioWare non sembra voler del tutto lasciare la nuova IP a se stessa, ma dubito avrà seguiti o molta fortuna in futuro.
    Descrizione a cura di Laura Collesano (aka Dragonfly).
  9. The Culling 2
    Forse uno dei lanci più mal riusciti nella storia dei videogiochi, che al posto di far concorrenza a Fortnite o PUBG, probabilmente aveva come vero scopo quello di segnare un Guinness dei primati per la velocità di scomparsa. Seguito di The Culling (un Battle Royale con uno stile leggermente diverso dai sopracitati), questo secondo capitolo è stato in grado di fare dei numeri talmente bassi da raggiungere la bellezza di una persona presente nel server al pari di 30 che servono per una partita. Dopo il disastroso lancio, la casa produttrice Xaviant si è scusata con un video su YouTube ed ha ritirato il gioco che aveva solo una settimana di vita.
    Descrizione a cura di Pietro Manconi (aka MrRoyMustang).

  10. Radical Heights
    Parliamo nuovamente di lanci disastrosi e Battle Royale. La sete di sangue nei confronti di Fortnite ha fatto venir voglia di seguire l’onda nei modi più disparati. Perciò benvenuti in Radical Heights un Free-to-Play nato dalle manine di Cliff Bleszinski, ma che si è rivelato tra i peggiori Battle Royale. Mentre Boss Key lo ha definito un lavoro di passione, Cliff lo ritenne un lavoro rapido per un facile incasso. Si trattò di un lavoro fatto male, che nemmeno i PC più robusti riuscivano a far girare bene con dettagli bassi. Ben presto l’utenza decise di giocare con i bot, piuttosto che con altri giocatori, per altro poco numerosi. Bello stesso anno (2018) sparì, stabilendo il record di 5 mesi di attività.
    Descrizione a cura di Pietro Manconi (aka MrRoyMustang).
  11. Umbrella Corps
    Ci caliamo in tema Horror e a farci rabbrividire è Umbrella Corps, uno spin-off della serie di Resident Evil di cui avremmo fatto volentieri a meno. La critica era da tempo che non si divertiva così tanto a recensire un gioco, ha fatto fioccare numeri che non si vedevano da anni. Credo che il commento di Ben Reeves (Game Informer) racchiuda al meglio il gioco: “Grazie a tutti i suoi difetti, Umbrella Corps sembra una grottesca stranezza online che tutti dovrebbero semplicemente ignorare, cosa che stanno già facendo”.
    Descrizione a cura di Pietro Manconi (aka MrRoyMustang).
  12. Metal Gear Survive
    Nato come toppa per il sofferto divorzio tra Kojima e Konami, Metal Gear Survive ha la grandissima colpa di aver cercato di adattare un franchise leggendario ad un genere eccessivamente fuori luogo, proponendo una struttura già vista, ma in forma noiosa, monotona e legnosa. Neanche sufficiente nella forma, quindi, trova il suo lato peggiore dal punto di vista contenutistico e ancor di più sul piano economico, dato che risulta una presa di posizione smaccatamente sfacciata da parte di Konami, volta evidentemente al guadagno facile.
    Descrizione a cura di Pietro Passaro.
  13. Mafia III
    Il primo era bello, il secondo era un po’ banale, ma migliore tecnicamente. Il terzo è afflitto da troppi difetti tecnici, che arrivano a minare lo svolgersi degli eventi a volte. La storia almeno è un po’ meglio, meno banale, ma in complesso siamo di fronte ad un’occasione mancata. Sicuramente il peggiore della trilogia ed è un vero peccato, considerando quanto sia la libertà e le possibilità di questa serie. Speriamo che le nuove versioni migliorino il risultato.
    Descrizione a cura di Silvestro Iavarone (aka Thrank).

  14. Crackdown 3
    Insomma, una ragazza si fa anche delle aspettative quando ti promettono mari e monti – soprattutto se a farlo c’è Terry “Meraviglioso” Crews – e invece… tutti i sogni di gloria di poter avere un gioco con cui fare un sacco di casino e avere una bella sfida tra le mani si sgretolano come un castello di sabbia in una mareggiata. Missioni ripetitive, una IA che rasenta la più totale ignoranza e sparatorie troppo guidate – anzi, praticamente automatiche – gli hanno dato un tale colpo alle ginocchia da far crollare il titolo senza permettergli di rialzarsi. Un vero e proprio peccato. Ma i salti sono fatti bene, eh!
    Descrizione a cura di Noemi Piccoli (aka Nawie).
  15. WWE 2K20
    WWE 2K20 aveva un potenziale molto alto, merito anche del capitolo 2K19 che era apparso maturo e appagante. Tutto è stato distrutto da un gameplay lento, frustrante e legnoso e da un comparto tecnico che fa acqua da tutte le parti sia per il motore grafico datato che per l’enorme quantità di glitch e bug. Tra i peggiori della serie. Insomma, WWE 2K20 ha subito un auto-schienamento dai suoi stessi problemi.
    Descrizione a cura di Giovanni Arestia (aka gioare).