Quando la simulazione è surreale e spassosa.

Il genere video ludico dei simulator è un continuo e costante vaso di Pandora: quando decidi di aprilo, non potrai mai sapere con certezza cosa vi troverai. 

Potremmo effettivamente trovare giochi simulativi che emulano in tutto e per tutto una condizione reale ed effettiva curata in ogni dettaglio (basti pensare al recentissimo Flight Simulator 2020), ma al contempo, c’è anche chi tra i programmatori ha voluto cogliere l’occasione per estremizzare il tutto con ironia e palese troll. Attenzione, quindi: questo approfondimento non farà riferimento a titoli divertenti solo poiché sviluppati in modo raffazzonato e ricchi di glitch ma che in realtà pretendono di ottenere una simulazione realistica.

Ecco a voi alcuni degli esempi più famosi di giochi antisimulator, con tanto di titoli bonus che hanno saputo distinguersi nel campo del realismo comico.

Surgeon Simulator

Il simulatore più famoso in assoluto, poiché in effetti ha rappresentato il capostipite del genere simulator ma visto con occhio demenziale. Creato nel 2013 da Tom Jackson, Jack Good, Luke Williams e James Broadley per Bossa Studios, pochi conoscono in realtà l’epica genesi di questo titolo.

La versione iniziale infatti è stata creata in appena 48 ore, poiché i creatori avevano intenzione di partecipare al Global Game Jam del 2013 (ndr, per “jam” si intende una vera e propria maratona per programmatori videoludici che devono delineare un gioco – anche in stato embrionale – in tempi estremamente brevi, solitamente tra le 24 e le 72 ore).

Gli sviluppatori hanno poi continuato a sviluppare il gioco ed in 48 giorni sono riusciti a creare una versione commerciale. La lore è assolutamente banale (seppur geniale): siamo un medico (o meglio, la sua sola mano) che deve salvare vite umane nel modo più approssimativo possibile, spaccando ossa e segando in svariati punti il corpo del nostro malcapitato paziente (non solo umano, ma perfino alieno).

Goat Simulator

I navigatori del web conosceranno già perfettamente questo iconico gioco, testato da svariati YouTuber e streamer di mezzo pianeta: creato nel 2014 da Coffee Stain Studios, interpreteremo sì una capra, ma in un mondo popolato da personaggi animati con la (spassosa) fisica ragdoll.

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La collezione completa di tutte le varianti al gioco originale si intitola The GOATY (ironizzando sul celebre Gioco dell’Anno definito in inglese con l’acronimo GOTY), e comprende:

  • Goat Simulator (l’originale prima versione che ha dato origine al mito);
  • Goat MMO Simulator (tutto incentrato sull’impostazione da Massively Multiplayer Online);
  • Goat Simulator: GoatZ (un omaggio al titolo H1Z1);
  • Goat Simulator: Payday (che cita invece l’omonimo titolo nel suo secondo capitolo);
  • Goat Simulator: Waste of Space (in salsa sci-fi e spaziale).

E sì, la raccolta è disponibile anche per Nintendo Switch.

Epic Battle Simulator

Parliamo di un altro titolo che ha letteralmente dominato il panorama dei simulatori demenziali. Nonostante un’accoglienza piuttosto eterogenea, il gioco (che nel 2017 ha avuto anche un aggiornamento intitolato Ultimate Epic Battle Simulator) creato dai Brilliant Game Studios promette battaglie epiche per l’appunto, in cui il giocatore dovrà banalmente solo scegliere gli eserciti ed il numero di unità.

Si parte da zombies, scheletri, cavalieri, fino ad arrivare a tavolini, galline, T-Rex, Babbi Natali e perfino Chuck Norris. Si avvia il gioco, si sta a guardare e… fine, in realtà. Il gioco è davvero così bello quando dura poco?

Speaking Simulator

Avete letto benissimo: seppur il gameplay non brilli per difficoltà né tanto meno longevità, esiste un gioco dove dovremmo imparare a parlare. Preparatevi infatti a prendere i comandi di un robot che dovrà cercare di essere più umano e realistico possibile per non farsi beccare. Nella descrizione del gioco leggiamo infatti:

QUESTO GIOCO PARLA DI UN NORMALISSIMO UMANO. NON CERTO DI UN ROBOT.

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Non sarà Detroit Become Human, ma è tremendamente demenziale: vedremo infatti denti volare via dalla bocca, una lingua che si muove in modo sconclusionato e occhi che dovrebbero emulare le numerosissime espressioni umane ma che riescono invece ad essere solo inquietanti e ben poco sincronizzati.

Robot Vacuum Simulator X

Seguito del celebre Robot Vacuum Simulator 2013 ed ideato quindi dalla stessa casa ovvero Stolidus Simulation, questo gioco del 2019 ha rappresentato un vero e proprio balzo in avanti per il precedente simulatore.

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Preparatevi infatti a vere e proprie sfide e co-op locali in multiplayer, per il podio come miglior robot aspirapolvere. Ciò che rende degno di nota questo titolo è l’assoluto rigore per il dettaglio (con tanto di diverse tipologie di polvere) e l’esser stato capace di rivoluzionare il concetto stesso di “divertimento”.  Dopotutto, de gustibus.

Viscera Cleanup Detail

Anche qui, dovremmo sì sempre ripulire una stanza, ma stavolta, il contesto è squisitamente fantascientifico. Siamo in un futuro non troppo lontano, e la razza umana viene costantemente attaccata da creature extra terresti: la guerra dei mondi è vicina.

Cosa fare dopo un epico scontro tra umani ed alieni? Ovviamente, ripulire ogni ambiente della stazione spaziale dalle budella sparse un po’ ovunque: sì, saremo dei dannatissimi bidelli intergalattici. E non c’è assolutamente nulla di sbagliato in questo, visto che perfino la componente esplorativa è assolutamente ben riuscita.

Internet Cafe Simulator

Il titolo è già largamente esplicativo: saremo i gestori di un internet cafe, ovvero i classici locali in cui è possibile non solo rifocillarsi ma anche accedere ad un pc.

Sembrerebbe in tutto e per tutto un gestionale (anche molto ben curato, dopotutto), ma in realtà il gioco è disseminato di dettagli tanto accurati quanto divertenti: potremo infatti prendere a bastonate clienti, ladri e passanti, o perfino decidere di andare allo strip club della città e darci al gioco d’azzardo. E sì: avremo perfino lo spam nel nostro computer personale.

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Parlando degli NPC, la loro cura grafica (apparentemente) spartana creerà delle situazioni alquanto ironiche, anche solo menzionando il surreale caos che ogni cliente lascerà nel nostro cafe (spostando ad esempio interi mobili o lasciando un quantitativo di spazzatura colossale).

Creato nel 2019 da Cheesecake Dev, è un titolo ricco di sorprese, citazioni varie e colpi di scena.

Job Simulator: The 2050 Archives

Il titolo parla da sé: in questo simulatore dovremo destreggiarci tra vari lavori, simulati grazie all’aiuto di piccoli robot a forma di schermo che gestiscono uno specifico museo nel 2050.

Pubblicato da Owlchemy Labs per Microsoft Windows, PlayStation 4 e Oculus Quest (la cui esperienza di gioco è senz’altro migliore), l’approssimazione dei dettagli è tanto voluta quanto spassosa. Il giocatore sarà tentato più volte di ignorare le direttive spiegate pazientemente dai robot schermi, per divertirsi con gli oggetti presenti nell’ambientazione.

Home Improvisation: Furniture Sandbox

Avete presente la celebre frase di Homer Simpson “fa ridere perché è vero“? Ebbene, questa sola citazione potrebbe tranquillamente riassumere l’ironia (a tratti diabolica) celata dietro questo titolo.

In questo gioco pubblicato nel 2016 e firmato The Stork Burnt Down saremo alle prese con pezzi di mobili da montare senza l’ausilio di alcuna istruzione e permettendo anche surreali composizioni artistiche. Al limite tra un incubo, una sfida di logica e un simulatore fin troppo realistico che fa da evidente parodia al celebre marchio svedese.

I Am Bread

Concludiamo in bellezza con gioco che parla da sé: perché sì, il titolo pubblicato nel 2015 dai Bossa Studios (gli stessi di Surgeon Simulator) ci vedrà impersonare una semplice fetta di pane, con tutti i rischi annessi e connessi. 

Ma non solo, poiché il gioco promette anche vari DLC come:

  • Goat Bread (che menziona appunto Goat Simulator);
  • Team Fortress 2 (avete letto bene);
  • Starch Wars (storpiatura della celebre saga fantascientifica).

Quando si dice che il gioco perfetto non esiste.

Bonus Games: menzioni speciali

Passiamo infine ai titoli che non rientrano ufficialmente nella categoria “giochi di simulazione” eppure offrono un’esperienza di gioco così coinvolgente e spassosa da poter figurare degnamente in questo articolo.

1. Untitled Goose Game

Il primo “infiltrato” è un gioco del 2019 in cui interpreteremo le parti di un’oca. Vero è che non si tratta di un simulatore nel senso stretto del termine, ma l’intero gameplay è focalizzato su azioni che (seppur ironicamente) potrebbe potenzialmente e tranquillamente fare il volatile.

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Di per sé, è un gioco di strategia sotto forma di puzzle firmato dalla casa indie House House, ma è innegabile come (per l’accuratezza e attenzione dei dettagli) possa tranquillamente essere paragonato ad un simulatore.

Voglio dire: quanti hanno radicalmente cambiato la propria opinione in merito alle oche grazie a questo titolo?

2. Roombo: First Blood

Un secondo bonus in questa lettura, ma che vi consigliamo vivamente di provare. Prenderemo sempre le parti di un aspirapolvere automatizzato, ma stavolta, dedito alla protezione dell’abitazione da ladri e malintenzionati. Potremmo controllare gli oggetti elettronici e perfino l’elettricità: insomma, tutto pur di eliminare il problema alla radice in pieno stile stealth.

Ma non temete: si tratterà sempre e comunque di mantenere l’ordine e la pulizia in casa, visto che non possiamo permetterci di lasciare traccia delle nostre stragi. 

Creato nel 2019 dalla casa indie Samurai Punkè un gioco indubbiamente breve, ma non si dica che non sia intenso e pieno d’azione.

3. Octodad

L’ultima chicca bonus è rappresentata da un gioco realizzato per la prima volta nel 2010 da un gruppo di studenti della DePaul University ma che viene più facilmente ricordato per il suo sequel, ovvero Octodad: Dadliest Catch (prodotto invece quattro anni dopo dalla compagnia Young Horses, Inc, formata dagli stessi studenti originari).

La trama è la seguente: prenderemo i panni di un padre molto particolare poiché… polpo. Fine ultimo del gioco è evitare in tutti i modi di essere scoperti, per poter condurre una vita tranquilla con la nostra amorevole famiglia umana. Peccato che le azioni più comuni si fanno decisamente più complicate con dei tentacoli al posto delle articolazioni. Come riusciremo a cavarcela? Un vero e proprio “simulatore” di vita da polpo (vagamente) antropomorfo.

E voi? Avete qualche altro simulatore divertente da segnalarci? Fatecelo sapere con un commento qui!