Sparare e correre… affrontando mistiche divinità al neon! Neon Abyss è un indie da partite a catena, ma con qualche difetto.
Sviluppato da Veewo Games in collaborazione con Team17 (noto per Moving Out), Neon Abyss si piazza senza troppe difficoltà nell’ormai ricco parco titoli dei Run‘n’Gun, roguelike e multipiattaforma più amati. Per alcuni motivi di cui parleremo, poteva stare decisamente più comodo nel suo posticino tra titoli simili, ma non mi sono comunque sentita di escluderlo. Lo metto accanto a Metal Slug, a Super Meat Boy, in modo che dal suo angolino faccia un cenno anche a The Binding of Isaac, e non scordiamoci di fargli adocchiare l’ultimo arrivato Hades o altre perle preziose come Crypt of The NecroDancer.
Insomma, quella dei nuovi Arcade indie, dallo stile grafico retrò e soprattutto… challenging, è ormai da qualche anno una categoria da tenere d’occhio e che non smette mai di stupire.
Le fonti cui attinge Neon Abyss sono appunto tante e variegate, ma la combinazione di tutte lo rende un gioco originale e, per alcuni aspetti, davvero ispirato. Già nelle prime fasi del gioco si avverte subito quella confortevole e stupenda sensazione del non voler interrompere la catena di partite: una dopo l’altra, anche se si perde (e all’inizio si perde eccome!).
Il valore di titoli come questo sta proprio nella loro capacità di tenerti agganciato, sperando nella run perfetta: la prossima o forse quella dopo! Neon Abyss raggiunge già questo enorme risultato che compensa sicuramente alcuni difetti, di cui parleremo.
Tuttavia, nonostante le difficoltà di chi non mastica bene il genere, non possiamo definire Neon Abyss un gioco “difficile” ai limiti del quasi impossibile. Per questo tipo di approcci esistono titoli come Rogue Legacy o Spelunky, ma Neon Abyss tenta in ogni caso l’impresa rivelandosi come una sfida di alto livello. Il titolo si inquadra più precisamente in un sottogenere conosciuto come “roguelite”: categoria più soft e action, meno punitiva e non priva di aiuti, per una progressione alla portata di tutti. O quasi… meglio dire: easy to learn and hard to master!
Gettarsi in un abisso, appunto, dà il via ad una partita generata proceduralmente: un’esplorazione di piani e stanze, raccolta di power up e boss fight.
Nei fattori di giudizio vanno comunque inclusi tanti aspetti, quindi sotto con la recensione dettagliata del titolo, con tutti i suoi pro e contro.
Il titolo, lo ricordiamo, è disponibile da luglio 2020, per Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e PC (Steam mette a disposizione anche una demo gratuita).
Trama e ambientazione – Cyberpunk: uno stile azzeccato per i tempi e i gusti
Salta subito all’occhio una componente fondamentale e che fa il grosso dei fattori stile e atmosfera del gioco: il cyberpunk. E questo è proprio l’anno giusto per scelte artistiche di questo genere (sentite anche voi ansia e hype eccessivi per il titolo CD Projekt?).
Diamo, prima di tutto, alcune nozioni di trama e contesto. In Neon Abyss l’Olimpo è crollato definitivamente. Da una strana idea che tanto fa pensare ad American Gods, le divinità antiche sono state uccise dai Nuovi Dei, “mostri-idoli del consumismo” creati e venerati dagli esseri umani. Ade, unico sopravvissuto della carneficina, medita dunque vendetta seduto ai tavolini di un bar cosparso di luci al neon. Il dio dei morti recluta la Grim Squad, un piccolo stuolo di combattenti terrestri mossi da un forte senso di ribellione e di resistenza al sistema. E Wade è il primo sulla lista, un ometto che all’inizio può contare solo sui salti, un’arma di fortuna fatta di tubi idraulici assemblati e qualche consumabile.
Anche se in questo genere di titoli non è tra le componenti fondamentali (chiedetelo a McMillen!), la trama è la prima nota dolente, per una certa banalità e povertà generale di mordente su tutti i personaggi. Anche i luoghi risentono forse di tale povertà di contenuto: stanze che si ripetono e pochissime variazioni su tema. Pochi anche i nemici e scarsa la varietà dei boss. Anche se procedurale, la creazione di stanze risulta alla lunga “pigra”, ripetendo spesso posizionamento di nemici, di drop o stanze segrete.
Altra chicca preziosa di Neon Abyss sono gli easter egg e i riferimenti al mondo dei videogiochi. Ad esempio, il personaggio “Anna” è un agente speciale della S.P.A.R.K.S., riferimento palese alla Jill Valentine di Resident Evil 3. Uno dei potenziamenti si chiama proprio (Cyberpunk) 2077, ma si cita anche la vita reale con boss come “McPanza”, cui nome e aspetto sono palesemente riferimenti alla catena Mc Donald’s.
Grafica e comparto tecnico – Retrò e con pochi bit, ormai una garanzia
Il pro più consistente del titolo è proprio il comparto tecnico: Neon Abyss è una festa in due dimensioni, anche per lo sguardo. Almeno su PC, mai cali framerate o freeze. Le animazioni sono ben fatte.
La grafica in pixel art è realizzata magnificamente, coloratissima e ben curata anche nelle componenti più piccole. Alcune ambientazioni impressionano per la loro bellezza artistica e atmosfera (come le stanze dei Supervisori, i superboss).
L’atmosfera, dunque, funziona eccome dal punto di vista artistico, complice più di tutto una musica Synthwave azzeccatissima e coinvolgente. Durante le boss fight e nei momenti più caotici e concitati è proprio la colonna sonora a dare la vera scarica di adrenalina.
Gameplay – Armi, sinergie, boss, statistiche, seed, RNG…
Dove il gioco manca di ricchezza e varietà, carica tutto il peso della godibilità proprio sul suo gameplay: ipercinetico e ben bilanciato, ricco di sinergie tra i potenziamenti tutte da scoprire e di momenti frenetici à la bullet hell.
Questo equilibrio di fondo di gameplay rende il sistema di gioco mai frustrante e se si perde è per distrazione o mancanza di abilità. Interessante inoltre la scelta di menu e opzioni contestuali: dopo il game over si torna infatti al Bar al neon dell’inizio della trama. Qui vengono offerte varie chance: potenziare le abilità, aumentare (o diminuire) il livello di difficoltà, cambiare personaggio e ballare!
Il personaggio giocabile, inoltre e a differenza di molti roguelike, potrà avere dei potenziamenti permanenti, scelti tramite skill tree. Questo non servirà solamente per le abilità, ma anche per sbloccare nuovi personaggi (altri nove e tutti con statistiche ed equipaggiamenti diversi), perfino nuove stanze, a patto di aver sconfitto sempre più boss. Si va dall’inserimento di nuovi oggetti all’aggiunta ai dungeon di alcune camere a tema o con mini giochi a premi.
Altra componente molto cara ai giocatori di questo genere di titoli e che decisamente non poteva mancare è dunque il seed, una feature vintage che sa tanto di codici di salvataggio anni ‘90. A ogni partita generata viene infatti assegnata una stringa alfabetica per rigenerare in futuro la stessa identica mappa, con gli stessi posizionamenti e le stesse potenzialità di power up.
…Equipaggiamento e potenziamenti
In Neon Abyss c’è davvero di tutto: dalle abilità passive a quelle attive, dai consumabili da lancio (granate) ad armi di tutti i tipi (fucili d’assalto, fucili laser o lanciarazzi) e anche parecchio bizzarre, come sparagatti, sparachiavi o sparastelle acide.
A differenza di altri elementi già segnalati, in Neon Abyss non ci si può lamentare per l’abbondanza dell’arsenale. Tantissime le armi e i vari potenziamenti abbinabili e simbolicamente rappresentati in game da maschere, cappellini e altri accessori. La varietà di fucili non si fa desiderare ma pochi rimangono davvero impressi visto che il loro bilanciamento è decisamente migliorabile in molti casi.
Tra gli altri potenziamenti e perks vanno sicuramente menzionate le mascotte. Probabili riferimenti a Yoshi’s Island, le uova fluttuanti in fila indiana al seguito del personaggio si schiuderanno di tanto in tanto donando al giocatore degli amichetti con abilità uniche bilanciate tra attacco, difesa e supporto, sia momentanea che permanente. Non mancheranno “i fail da ovetto senza sorpresa”, le uova possono inoltre essere usate come oggetti di scambio o tramutate in valuta di gioco. Questi piccoli assistenti temporanei svolgeranno in autonomia svariate mansioni, dall’attacco alla protezione dell’eroe fino alla raccolta delle monete cadute a terra dopo ogni lotta.
Ad ogni partita l’algoritmo procedurale di Neon Abyss può attingere casualmente da un contenitore di circa 400 oggetti totali, pensate dunque al numero di sinergie possibili e anche a un certo grado di imprevedibilità.
In definitiva, Neon Abyss supera molte prove del genere cui appartiene: si mostra coinvolgente e magnetico nelle prime fasi, soffrendo man mano per mancata varietà di ambientazioni e nemici. È un titolo senza alcun dubbio divertente e forte del suo solido gameplay, soprattutto della varietà di armi e sinergie. Perfetto nel suo stile il comparto tecnico e grafico. Il titolo è da considerarsi consigliatissimo per chi possiede un Game Pass Xbox One o PC, forse un po’ meno a prezzo pieno e in confronto ad altri titoli simili che ne valgono di più il costo.
PRO
- BELLISSIMA E COINVOLGENTE COLONNA SONORA
- PERFETTO COMPARTO GRAFICO E TECNICO
- STILOSO E ISPIRATO DAL PUNTO DI VISTA ARTISTICO
- GRANDE VARIETA’ DI ARMI E SINERGIE
- RIGIOCABILITA’ PER IL SOLIDO GAMEPLAY, EFFETTO “PARTITE A CATENA”
CONTRO
- AMBIENTAZIONI RIPETITIVE E MANCATA VARIETA’ DI NEMICI E BOSS
- POCHISSIME ARMI DAVVERO BILANCIATE
- TRAMA BANALE E PERSONAGGI PRIVI DI MORDENTE
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