Open World: un genere inflazionato
Il genere di videogiochi “open world” (letteralmente, “mondo aperto”), con l’evoluzione della potenza di console e PC, ha rapidamente preso piede nel mondo dell’intrattenimento videoludico. Ad oggi, è sicuramente classificabile come uno dei generi di videogiochi più giocati, e, di conseguenza, più tenuti d’occhio dagli sviluppatori. Il progresso ha permesso a questa tipologia di titoli di assumere nuove forme, ideare novità, al fine di rendere il mondo di gioco sempre più piacevole da vivere. La popolarità del videogioco open world è cresciuta a dismisura, portando a definire questo genere di prodotti un genere “inflazionato”.
Gli aspetti positivi di un videogioco open world
Un videogioco open world presenta diversi aspetti positivi: innanzitutto, il mondo di gioco è vasto, nella maggior parte dei casi enorme, e il giocatore ha la possibilità di esplorarlo in lungo e in largo, senza limiti. Vagabondare senza meta nella sconfinata mappa di un titolo open world può essere spesso intrattenente e coinvolgente. Il piacere e la volontà di scandagliare il mondo di gioco è suscitato anche dall’ambientazione dell’opera: citando alcuni esempi celebri, si spazia dalle metropoli urbane di Grand Theft Auto e Watch Dogs, al mondo fantasy di The Elder Scrolls, passando per i paesaggi post-nucleari di Fallout e le scenografie storiche di Assassin’s Creed. La trama della campagna principale si dirama nei vari luoghi della mappa, dunque, nella maggior parte dei casi, il mondo di gioco è costellato di punti d’interesse. Questi ultimi sono perlopiù molto caratteristici, e conferiscono una maggiore singolarità all’ambientazione del titolo. Le mappe dei videogiochi open world sono peraltro ricolme di collezionabili da accumulare, personaggi non giocanti con cui interagire, e di conseguenza missioni secondarie da portare a termine. In praticamente tutti i titoli di questo genere, sono presenti anche mezzi di trasporto di ogni tipo: si varia dalle auto, dagli aerei e dalle barche della saga di GTA ai cavalli di Red Dead Redemption, e alle bestie meccaniche di Horizon Zero Dawn. Spesso, i suddetti mezzi di locomozione infondono un valore aggiunto all’errare da un angolo all’altro della mappa. In alcuni videogiochi (su tutti, i prodotti targati Rockstar Games), mentre si girovaga per il mondo di gioco, ci si può imbattere in veri e propri eventi casuali, che, nel caso di ambientazioni urbane, contribuiscono ad aumentare il grado di realismo del titolo. Ad esempio, in Grand Theft Auto V è possibile incappare in furti di auto e scippi da parte di un delinquente di strada, che, una volta ucciso, rilascerà il maltolto, che potremo decidere di tenere o riconsegnare alla vittima; in Red Dead Redemption II, possiamo incontrare degli sconosciuti di vario genere, tra cui pistoleri, che ci sfideranno a una gara di precisione, persone rapite, da salvare, rapine in corso, agguati da parte delle bande nemiche e molto altro.
I difetti di un mondo “aperto”
I videogiochi open world, per quanto siano colmi di pregi, e per quanto vantino il fascino di un mondo enorme, tutto da esplorare, non sono ovviamente perfetti, e presentano alcune pecche. Per esempio, quando, seguendo le indicazioni del gioco, sarà necessario spostarsi da un punto all’altro della mappa, solitamente dovremo coprire lunghe distanze. In questo caso, percorrere gli ambienti del mondo di gioco potrebbe essere piacevole nelle prime ore di gameplay, ma, giunti ad un certo punto della campagna, i movimenti lungo la mappa per raggiungere le zone designate possono risultare tediosi e fiacchi. Infatti, nonostante sia gradevole ammirare gli scorci offerti dal titolo, molti giocatori finiscono per stancarsi del cammino “manuale”: a questo proposito, in praticamente tutti i videogiochi open world è oramai presente una funzione di viaggio rapido verso una determinata posizione. In alcuni prodotti, questa soluzione è ben integrata anche con il gameplay e l’ambientazione del gioco: nella saga di GTA, si può raggiungere rapidamente a destinazione con un taxi; in altri casi, sarà necessario aprire la mappa in-game e selezionare un punto prefissato, così da utilizzare la funzione di viaggio rapido. Inoltre, la nuova generazione di console, oltre ad un buon PC da gaming, favorisce ancor di più l’uso di questi servizi, grazie ad una durata di caricamento ridotta al millisecondo. In alcuni videogiochi è inoltre presente un sistema di “guida automatica”, per certi versi irrealistica in titoli come Assassin’s Creed Origins (e i capitoli successivi), in cui la cerchia dei mezzi di trasporto disponibili comprende solo cavalli, e, più in generale, animali. Inoltre, con un area di gioco cosi vasta, la trama della campagna principale può essere difficile da seguire; infatti, in aggiunta alle lunghe distanze tra un punto di interesse e l’altro, indice di dispersività, percorrendo la strada verso la nostra destinazione potremmo distogliere l’attenzione dall’obiettivo fissato, e decidere di vagare qua e là, senza meta, ignorando la missione che ci è stata assegnata. Spesso, i videogiochi open world, una volta terminata la campagna, sfociano nella noia e nella ripetitività: sono ovviamente presenti molte missioni secondarie, ma, purtroppo molto frequentemente, queste sono monotone e assolutamente non indimenticabili.
Monotonia e rivoluzioni
Quasi tutti i videogiochi open world degli ultimi anni presentano la stessa formula. Quest’ultima offre, a grandi linee, una campagna principale, contornata da una sequela di missioni secondarie, e varie attività disperse nel vasto mondo di gioco. Questa soluzione è adottata dalla maggior parte dei titoli “a mondo aperto” sul mercato, e, al giorno d’oggi, rappresenta un prodotto scialbo, spesso solamente discreto, e non proprio memorabile. La monotonia del modello di open world è purtroppo diffusa a macchia d’olio, e sono davvero rari i casi in cui uno sviluppatore riesca a porre una formula differente, senza minare il fondamento di base del tipo di videogioco: l’enorme grandezza della mappa. Molti titoli, invece, fondono in loro stessi idee e sistemi utilizzati da altri brand, creando un connubio di meccaniche solitamente più che buono; un esempio lampante di ciò è Horizon Zero Dawn, videogioco action-rpg sviluppato da Guerrilla Games, di cui stiamo attendendo con ansia il sequel, Horizon II: Forbidden West. Sono molto rare le occasioni in cui assistiamo a vere e proprie rivoluzioni nel campo degli open world. In questo ristretto gruppo di videogiochi annoveriamo The Legend of Zelda: Breath of the Wild e The Witcher 3: Wild Hunt. Questi ultimi titoli sono entrati nella storia del medium videoludico, come prodotti rivoluzionari nel loro campo di appartenenza: il nuovo capitolo del brand di Nintendo presenta un mondo vasto, colorato, poetico, dotato del fascino di Hyrule, unito ad una storia profondamente coinvolgente. La terza iterazione della saga fantasy di CD Projekt Red offre, allo stesso modo, un mondo di gioco ampio, tuttavia condito dalle moltitudini di quest secondarie, dalle romances, e da un sistema di combattimento più che buono, tipici di un action-rpg, ma, contemporaneamente, reinterpretati attraverso un’ambientazione magica e una campagna magistrale.
Protagonista di una rivoluzione nell’ambito degli open world di stampo realistico è il già citato Red Dead Redemption II, capolavoro di Rockstar Games. Il titolo introduce molte meccaniche che portano il realismo all’esasperazione: possiamo parlare di animazioni e fisica equine praticamente perfette, di un sistema di sviluppo del personaggio senza sbavature, e molto altro. Tra le principali novità, ricordiamo l’ingrassamento e il dimagrimento del nostro protagonista, il bisogno di dormire e la manutenzione delle nostre armi. Rispettivamente, la condizione di peso di Arthur influiranno sulla sua prestanza fisica, il restare sveglio per molte ore gli causerà un graduale stato di stanchezza, e il danneggiamento di revolver, fucili e quant’altro provocherà il loro malfunzionamento.
I titoli open world in uscita
Nei prossimi mesi, il mercato videoludico vedrà molti videogiochi open world in uscita. Elenchiamo i più attesi: tra questi, il suddetto Horizon II: Forbidden West, che, nello State of Play del 27 maggio 2021, si è mostrato in tutto il suo splendore grafico e in alcune nuove meccaniche di combattimento, tutte da scoprire. In uscita il 7 ottobre 2021 è, invece, Far Cry 6, il sesto capitolo principale della saga di Ubisoft, che, nell’ultima presentazione, a dir la verità, ha lasciato interdetti i fan della serie; il trailer del videogioco ha infatti offerto le immagini di un titolo semplice, tecnicamente ancorato al passato, e con novità quasi assenti in relazione al gameplay. Citiamo anche Dying Light 2, sequel del gioco pubblicato nel 2015: nonostante il trito e ritrito tema dell’apocalisse zombie, la prima iterazione del brand aveva convinto i giocatori, per mezzo di una discreta campagna principale e un gameplay assai divertente. Disponiamo di ancora poche notizie, invece, riguardo Hogwarts Legacy, open world a tema Harry Potter in uscita nel 2022, e Elden Ring, souls-like di From Software, realizzato in collaborazione con George R. R. Martin. Siamo totalmente privi di informazioni ufficiali per quanto riguarda Grand Theft Auto VI, il nuovo capitolo della saga di GTA, di cui Rockstar Games ancora ci tiene all’oscuro.
Conclusioni
Riassumendo, il genere di videogiochi open world può essere considerato un assoluto protagonista dell’industria videoludica degli ultimi tempi. Questo perché i giocatori sono affascinati dall’idea di attraversare un mondo enorme, di esplorarlo in ogni angolo, e di poter trasformare ogni area in un campo di battaglia. Su questo fronte, i titoli open world sono di gran lunga superiori ai titoli story driven, o comunque dotati di mappe ristrette e limitatamente perlustrabili. Il percorrere le strade di una metropoli in GTA o in Cyberpunk 2077, le lande desolate di un mondo post-apocalittico in Death Stranding, i paesaggi mozzafiato del vecchio West in Red Dead Redemption, è profondamente suggestivo e coinvolgente. Qualora non si tratti di un action-rpg, il gameplay di un classico videogioco open world è semplice e compatto. Tuttavia, la formula open world, oggigiorno, proprio perchè molto blasonata, è ripetitiva, e si ripresenta in maniera quasi identica in tutti i titoli appartenenti a questo genere. Sono pochi, infatti, i prodotti videoludici che sono riusciti a rivoluzionare questa tipica impostazione, unendo in sé meccaniche di gameplay provenienti da altri filoni, oppure rinnovando completamente il modo di interpretare il concetto di “mondo aperto”.