Dimmi cosa guardi e ti dirò dove sei!

Abbiamo già parlato di alcune produzioni televisive europee e per piattaforme di streaming in questo articolo; ma torniamo a non focalizzarci sulle serie televisive a stelle e strisce, ma espandiamo stavolta il nostro radar anche ai paesi asiatici. Dimenticatevi il caffé lungo, i balli del liceo e i pancake a colazione…cominciamo!

Pioggia e divinità nel Nord Europa

La Norvegia si è cimentata ancora una volta nel fantasy, stavolta dai toni più dark (humor), con Post Mortem, che vede protagonista una famiglia che gestisce un’impresa di pompe funebri. Gli affari non sembrano andare particolarmente bene, ma per saltare dalla padella alla brace, ci si mette anche una strana malattia che coinvolge proprio i morti – o quasi – a complicare le cose.La comicità scandinava appartiene al filone nordeuropeo del “dry humor”, dove non sempre la battuta è immediata né scatena una risata compulsiva, ma piuttosto un piccolo sorrisetto di chi ne ha intuito il sottile sarcasmo.

Sempre dalla Norvegia arriva Ragnarok (in Normanno antico: “la furia degli dei”), una serie fantasy in cui un timido e riservato studente giunge in una cittadina portuale della Norvegia per inserisi a fatica nella scuola superiore del luogo. C’è solo un piccolo particolare su di lui che potrebbe rappresentare un problema nelle relazioni con gli altri: è il dio Thor. Con questa serie, è possibile capire come i diretti interessati rappresentano la loro mitologia sul piccolo schermo, in questa deliziosa serie comica, fantastica e misteriosa.

Nel 2017, su Netlfix è uscita la serie danese The Rain. Protagonisti della vicenda sono dei giovani alle prese con una pioggia che trasforma in violenti zombie chiunque vi sia esposto. I pochi fortunati che sono riusciti a evitare di essere toccati anche solo da una goccia di questa sostanza velenosa sopravvivono per mesi e mesi con provviste di fortuna. La serie è stata accolta da recensioni positive e negative, ma nel bene o nel male è riuscita a lasciare la propria impronta nel panorama delle poche ma valide produzioni fantascientifiche danesi, grazie anche alle ben curate scenografie di una Copenhagen apocalittica come non era mai stata rappresentata.

Una bella sorpresa arriva infine dal paese nordico alla sua prima produzione per Netflix: la bellissima Islanda. Katla si ambienta in un paese islandese di pochi abitanti, isolato, situato vicino a un vulcano. Proprio qui ha origine un fenomeno inspiegabile: persone morte o scomparse anni prima “escono” dal vulcano per tornare dai propri cari. Ma naturalmente, non tutto è ciò che sembra…Katla immerge gli spettatori in un clima freddo e angosciante tanto quanto affascinante e misterioso, con una fotografia che replica le atmosfere e il clima non certo soleggiato che gli abitanti islandesi devono affrontare, e che spesso ne causa degli sbalzi umorali. Se vi piacciono i ritmi lenti, i misteri dove non tutto viene perfettamente spiegato (anche in vista di future stagioni) e le ambientazioni cupe, non potete perdervelo.

Horror in 8 minuti e ragazze che arrivano dal nulla

Girl from Nowhere è una serie tailandese che potrebbe essere descritta come una Black Mirror che, invece della tecnologia, commenta i nostri comportamenti nella società e le relazioni con i nostri coetanei. Lo scenario della critica è costante in tutti gli episodi: una scuola in cui la misteriosa Nanno, con la sua inquietante risata, semina provocazioni senza mai però forzare gli studenti a cedere alle sue tentazioni. Falsificare voti, rubare, copiare, vincere in modo disonesto…Nanno getta l’amo, ma starà agli altri personaggi scegliere se abboccare. Anche se la natura demoniaca di Nanno – “la ragazza che è sbucata dal nulla” – incuriosisce gli spettatori, la parte più interessante degli episodi consiste nell’essere testimoni di quanto, in realtà, non ci sia bisogno di ricorrere al sovrannaturale per portare in luce la vera natura degli esseri umani.

La Corea è quasi senza ombra di dubbio il paese che da qualche anno a questa parte è diventato la star delle serie televisive asiatiche. Ma lasciando da parte i diabolici e letali giochi d’infanzia di Squid Game, concentriamoci su un altro telefilm che ha battuto il record di visualizzazioni: Hellbound. Stavolta, l’inferno è tutto tranne che metaforico. La peculiarità di Hellbound consiste nel rompere gli schemi della narrativa classica che vede gli eroi o protagonisti inizialmente vivere nella stabilità, confrontarsi con un problema, vivere delle avventure o disavventure per superare l’ostacolo e infine risolvere la situazione. Stavolta, gli spettatori non sono altro che impotenti testimoni di un’avversità irrisolvibile, che riuscirà a turbare anche gli spettatori abituati al terrore e ai temi più disturbanti. Perché avviene il male? E con quali criteri o strategie possiamo combatterlo? Ma soprattutto…possiamo davvero tenerlo a bada?

Strangers from Hell è un’altra eccellente serie thriller che fa leva sul macabro della natura umana e dei limiti oltre cui sa spingersi. Un giovane squattrinato è costretto a trasferirsi in un tipico appartamento-cuccetta di Seoul per risparmiare il più possibile. Ma le dimensioni della sua stanza diventano presto l’ultimo dei suoi problemi quando si imbatte nei suoi condomini e nella padrona del palazzo…consigliato a stomaci forti (possibilmente a digiuno) e amanti delle menti contorte.

Infine, la serie coreana Goedam può piacere o non piacere, ma tutti concorderanno su un fatto: la lunghezza degli episodi non è un problema per chi non apprezza le storie infinite. Ogni “episodio” ha una durata di ben 8 minuti, titoli di coda inclusi. Nonostante gli episodi raccontino storie dell’orrore diverse, Goedam non può essere considerata un’antologia pura, dal momento che esiste un fil rouge, talvolta difficile da individuare, che lega tutte le brevi storie raccontate (una location, un personaggio, un oggetto). L’horror asiatico fa ancora una volta leva su demoni e fantasmi della tradizione popolare e leggende metropolitane, come spiriti di donne che si possono incontrare in particolari circostanze. In arrivo la seconda stagione quest’anno!

Ci sono un francese, un tedesco e uno spagnolo…

E concludiamo citando anche le produzioni dei nostri vicini geografici: Chiami il mio agente! è una serie TV dramma/commedia francese che vede protagonisti gli agenti, gli assistenti e i manager delle star di un’agenzia parigina. A seguito della morte del fondatore, dovranno destreggiarsi fra i capricci delle star, gli intoppi e le complicazioni della vita privata. Non solo la serie illustra in modo realistico il dietro le quinte di contratti, accordi commerciali, viaggi e servizi fotografici, ma combina in modo eccellente uno humor francese con le assurdità di situazioni universali comprensibili a tutti, informando gli spettatori su cosa sia davvero il mondo delle agenzie e lo showbusiness. Vi serve ancora più credibilità? Ogni episodio, una reale star francese o straniera interpreta sé stessa!

Una serie spagnola a tema gotico e misterioso che riscosse un discreto successo negli anni ‘2000 fu El Internado. L’anno scorso è uscito su Amazon Prime El internado: Las Cumbres, un reboot della serie originale ambientato in un altro inquietante collegio situato sulle montagne. La severità e l’intransigenza fanno da padrone nell’istituto, ma un gruppo di studenti ribelli non abbandona l’idea di scappare. Non solo la fuga non sarà facile, ma i giovani scopriranno verità nascoste e segreti macabri sulla scuola, sui loro professori e persino su alcuni dei loro coetanei. La serie è stata inizialmente accolta con un po’ di scetticismo da parte degli amanti della versione originale, ma ha ricevuto perlopiù critiche positive grazie alla notevole fotografia, alle atmosfere cupe e all’intreccio narrativo.

E per finire, segnaliamo la produzione tedesca Biohackers: la giovane Mia si trasferisce a Friburgo per studiare medicina in una prestigiosa accademia diretta dalla famosa e potente professoressa Lorenz. Ben presto la giovane si trova coinvolta in una serie di avvenimenti che coinvolgono la sperimentazione genetica illegale, tra cui la modifica del DNA degli esseri umani. La serie non manca di colpi di scena e situazioni che si ribaltano all’improvviso. Nonostante, come spesso accade, le teorie e gli esperimenti scientifici proposti dalla serie spesso sfocino nella fantascienza (sottogenere in cui Biohackers comunque rientra), il tema trattato è interessante e stimolante. La serie è disponibile su Netflix e, per il momento, conta due stagioni.